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1. |
il fiore
01:59
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leccami le palpebre e la pelle, gli occhi sono due ciambelle
con il buco per guardare fuori
ogni cosa adesso ha luce nuova, tutti sembrano migliori
ascolta il mio sorriso che ti ronza intorno al viso
come l’ape pronta a impollinare il fiore
annusa il mio sorriso che anche senza dentifricio sa di more
mi resta solo un battito di cuore, mi resta un corpo sfatto dal dolore
mi basta il tempo di guardarti - di guardarti in fondo agli occhi, amore
guarda la mia mano, dolce ti accarezza il seno, scende
come il primo uomo sulla luna
guardami nei palmi che intrecciati pregan di passar la cruna
il mondo intero adesso è la tua duna: collina, pelle liscia, calda e bruna
e il cielo è cieco e stelle - e stelle non ce n'è nemmeno una
stringo la tua spalla, bianco morbido di calla
sento sottopelle le ali di farfalla
sfoglio con le dita petalo per petalo fino alla vita
mi sposto e ammiro l'opera finita, ferita lineare biancucita
mi invischio nel tuo amore e tu sei completamente rifiorita
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2. |
padrefiglio
04:27
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i tuoi seni sono oceani, le mie mani barche
e io mi barcameno da sponda a sponda, da onda a onda
e si dice che ogni uomo sia lo specchio di suo padre
che si specchierà nel figlio
e si dice che ogni uomo che non ha fatto la guerra
sia un campo seminato a sale
mi ricordo il tuo profumo che cadeva come pioggia
la tempesta era uno sguardo, le mie navi già affondate
e il tuo ventre secco e teso che aspettava da mangiare
aspettavi il mio ritorno – una penelope disfatta
l'uomo con un occhio solo sa come mi chiamo
sono nessuno, non valgo niente
e mi dicono rimani, cosa torni a fare a casa?
butta giù un'altra sambuca, ti preparo il letto in sala
e mi dicono, se vuoi puoi dormire insieme a me
e mi cantano canzoni, e mi giurano, ti amo
ma a me manca il tuo profumo che cadeva come pioggia
la tempesta del tuo sguardo, le mie mani già affondate
e il tuo ventre secco e teso che aspettava da mangiare
aspettava il mio ritorno – una penelope disfatta
l'uomo che si fida di dio si ritrova senza casa
l'uomo che sfida dio si ritrova la parola
credo nel mondo come a una margherita
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3. |
il disordine che lasci
03:44
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dinosauri in miniatura stesi sopra il pavimento
che ho pulito solamente l'altro ieri
macchinine colorate che si scontran silenziose
ecco quello che rimane quando tu vai via di qui
ridisponi i tavolini e ogni mobile
secondo un tuo progetto, che c'hai in testa ma non dici
giochi spesso a far traslochi, cambi posto a tutti i giochi
poi abbandoni tutto a terra sorridendo – questa è la tua eredità
e rimango ad aspettarti in ventotto metri quadri
tutto quello che ho da darti sono i dischi, i libri, i quadri
matematica costante della polvere regnante
geometria delle piastrelle, dogma delle mattonelle
il disordine che lasci è un disordine esteriore
dentro sai perfettamente che c'è un ordine del cuore
tutto quello che ci manca è misurare la distanza
che separa il tuo mondo e la mia stanza
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4. |
rettilario
05:56
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l'avvoltoio mira solo la trachea di medea
la mia stanza la tua danza fiume in piena la tua schiena
muto canto cuore amianto pelle stretta la civetta
conta gli anni barbagianni muove i passi mangia i sassi
cambia l'ora si colora occhi neri desideri
mi consola la parola prendo fiato nel reato
l'impostura mi cattura il serpente seducente
un arrocco con l'allocco occhio fino topolino
gheppio nero cimitero buio manto camposanto
piuma nuova mangiauova senza il morso del rimorso
tronfio gufo freddo tufo due conigli negli artigli
quasi giorno luce porno nel piacere del potere
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5. |
cara carolina
01:54
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cara Carolina, cose che ti voglio dire già da un po’:
metti la seconda ma parti sempre in prima e vacci piano
quando mangi i maschi, pulisciti la bocca che si vede
e smettila di far con tutti quanti gli occhi dolci, non sta bene
se lasci lo studio, trovati un lavoro - hai ragione, non c’è tempo per l’università
quindi resta a letto, fuma e guarda il soffitto
chi c’è in parte non t’importa – reciti la parte della morta
con la coda di paglia nella porta
cara Carolina, altre cose che ti avrei voluto dire:
non è giusto seminare gatti che non possono fiorire
collezioni ragazzini come figurine
la raccolta, Carolina, è già completa o è da finire?
e se ti chiedo un alibi per tutti gli omicidi
con la bocca chiedi scusa ma con gli occhi ridi
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6. |
valore d'acquisto
02:47
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ama pure chi vuoi tu, ama e non pensarmi più
cosa credi di ottenere, quanto pensi di valere?
incrementi il PIL totale quando credi di star male?
ha poi un valore aggiunto il tuo essere compunto?
non te l‘hanno mai svelato, vivere è più complicato
non basta scriver canzoni millantando le opinioni
ma a chi vuoi che gliene freghi se ti offri o se ti neghi?
tu continua ad acquistare sostenendo che è un affare
prima d’essere acquistato in una cassa a buon mercato
credi di cambiar qualcosa regalandomi una rosa?
hai soltanto alimentato il processo di mercato
che dal fiore va al fiorista, vittima capitalista
sei soltanto una rotella, gli ingranaggi la tua cella
e controlla il conto in banca calcolando che ti manca
l’affitto di questo mese, il telefono e le spese
di una vita raffinata ma vissuta alla giornata
un’altra volta, per favore, prima di comprarmi un fiore
a queste cose facci caso – e regalami anche il vaso
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7. |
filastrocca
04:09
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meglio che io stia
senza compagnia
come in malattia
vita scarabocchiata
poco complicata
troppo alla giornata
abitando in case
non finendo una fase
senza una nuova frase
senza gente intorno
senza fantasie porno
con la testa nel forno
piango lacrime amare
gioia tentacolare
di poterti abbracciare
nella stretta di un tango
con i corpi nel fango
al sapore di mango
con le amiche migliori
sotto il vestito a fiori
per scordare i dolori
orecchini ed anello
tenui tinte pastello
rendon tutto più bello
con il seno di plastica
ti sento più elastica
e la vita è fantastica
senza il tuo scompiglio
chiuso nel ripostiglio
la mia tanaconiglio
sonno senza rumore
neanche più il batticuore
e il domani è un errore
siamo vuoto coraggio
nuvole di passaggio
in un cielo di maggio
meglio che io stia
senza compagnia
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8. |
la tua amica preferita
03:27
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scegli il mobile che vuoi di più per arredare la tua nuova casa al mare
come scegli il maschio che ti va per allungare il tuo curriculum matrimoniale
resta il fatto che quando ti ho perso l'altro ieri stavo male
resta il fatto che a pensarci bene sono stato amato alla pari di un cane
resta il fatto che ti ho perso l'altro ieri come si perdono le chiavi
e non l'ho ancora ben capito - ti cerco e mi maledico
la tua amica preferita mi consola e si confida, dice che ora pensi solo a lui
che l’hai quasi abbandonata, che non l‘hai mai richiamata, che ora non c’è più posto per lei
resta il fatto che ti ho avuto per un soffio e mi dovrei anche accontentare
ma anche se mi sforzo non riesco a dimenticare
c’è una voce che mi parla come dentro a un sogno e mi dice ciò di cui dovrei aver bisogno
è una voce che non tace e il tuo nome non dà pace
resta il fatto che ti cerco ogni giorno un po' di più dentro il telefono che usavi per chiamarlo
la tua voce mi sorride
ancora
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il peso del corpo Bergamo, Italy
nasce a Bergamo nel 2010
si esibisce nei più importanti festival e in locali di
riferimento per la musica italiana
nel 2014 pubblica le cose vanno usate le persone vanno amate e nel 2019 le metamorfosi
nel 2020 otto artisti celebrano il decennale del progetto in DIECI|VENTI
nel 2023 esce aspettarsi — un nuovo concept album registrato nelle case di quindici musicisti durante la prima pandemia
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